I fluidi plasmatici e le proteine fuoriuscite dai capillari arteriosi, nello spazio interstiziale, vengono in parte convogliati nei capillari linfatici, che drenano la linfa (miscela di acqua, sali, proteine e altre molecole) in vasi di raccolta. Tale fluido risale in tronchi a maggior diametro, che sfociano in dotti, i quali a loro volta riportano la linfa nel torrente sanguigno.
Il flusso linfatico è mantenuto da contrazioni spontanee delle cellule lisce muscolari situate nella parete dei vasi linfatici. Il sistema di autoregolazione è determinato dalla sensibilità delle suddette cellule muscolari allo stiramento.
L’ossido nitrico coordina il ciclo di contrazione.
Con l’invecchiamento si osserva una riduzione del numero di capillari linfatici, mentre i dotti possono presentare accumulo lipidico, inspessimento e fibrosi.
E’ stata osservata alterazione nell’adattamento della capacità contrattile in risposta a variazioni di carico, con possibile formazione di stasi linfatica e conseguente diffusione di patogeni e cellule immunitarie in direzione opposta al normale flusso; a ciò si aggiunge la formazione di varicosità, in corrispondenza delle quali si possono accumulare molecole e patogeni.
Tra le principali sostanze in grado di stimolare il drenaggio linfatico si annoverano:
- Diosmina
- Rusco
- OPC (estratto di semi di Vite rossa)